Mo te lo spiego a papà perché un libro è come un ovetto

“Siamo arrivati? Siamo arrivati? Dobbiamo scendere?”
“Continua a guardare fuori dal finestrino dell’autobus che quando siamo arrivati ti avverto io”.
Per la Feltrinelli ci sono 14 fermate. Tra la maledetta impazienza di DA1 e l’ansia di MPS ogni volta che si aprivano le porte sembrava di stare alla via crucis.
“Cosa c’è in questo libro? E in questo? E in quest’altro?”
“Non lo so, mica li ho letti tutti. Di sicuro ci sono tante sorprese.
“Ma è come l’ovetto?”

Si si come l’ovetto: si sfoglia, si gusta e alla fine trovi pure la sorpresa”.
“Papà allora io voglio mangiare tutti i libri”.
Bravo, te li devi proprio divorare i libri”.
“Uffaaaa, ma qui non c’è la sorpresaaaaa”. 
“Ma tu credevi che aprivi e usciva proprio la sorpresa? Nooo. Quella esce mentre leggi il libro. In una storia scopri una parola nuova che non conosci, in un ‘altra un personaggio che non hai mai incontrato e in un’altra ancora una città mai visitata”.
“Ma io li voglio leggere tutti”.
“Certo puoi leggere tutti quelli che vuoi così più libri leggi più viaggi fai“.
“E dove si va?”
“In tanti posti diversi. Leggi la storia di Pippi Calzelunghe e ti sembrerà di stare lì con lei.
Leggi le avventure di Peter Pan e ti sembrerà di stare sulla nave di Capitan Uncino.
“Papà guarda questo? Papà io voglio vedere questo dei dinosauri; Papà mi siedo qui a leggere questo del Piccolo Principe; no ne vado a prendere un altro”.


DA1 e DA2 non si sono fermati un attimo. Hanno preso 1347 libri sotto lo sguardo fulminante dell’impiegata. Non ce l’hanno fatta ad ascoltare una storia perché si sentivano sommersi da tutti quei libri e stare fermi sarebbe significato annegare.


“Papà ma cosa c’è scritto qui? E in questa pagina?”
“Fermiii, uno alla volta. E poi mica li possiamo leggere tutti ora”.
“Prima iooo”.
“Nooo, prima io”.
Se volete sapere cosa c’è scritto bisogna ascoltare e stare un po’ fermi”.
“Papà ma tu hai detto che è un viaggio e mica nel viaggio si sta fermi”.
“E’ vero, ma mica si può leggere camminando? Prova e vedi che vai a sbattere”.
“E allora dove si legge?”
“Dove vuoi: in spiaggia, sul divano, nell’autobus, sul gabinetto, in montagna, ma senza camminare o muoversi troppo perché altrimenti non ci riesci”.
“Allora leggi tu e noi camminiamo”.
Leggere in cammino...ma è proprio la via Crucis allora.


Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo “amare…”, il verbo “sognare...”. (Come un romanzo. Daniel Pennac)