Il qui pro quo

“Scusa a papà, ma che piangi a fare?”
“Ma io volevo andare da Ruggero”.
“Ma oggi non è possibile”.
“E perché non possiamo andare?”
“Perché avevo capito male. C’è stato un qui pro quo.
“E dai papà che fa se c’è pure qui quo quo“.
“Si dice qui pro quo e vuol dire che c’è stato un equivoco”.
“E diglielo un’altra volta a qui quo quo che io voglio andare”.
“Amore mio parlando con la mamma di Ruggero non ci siamo capiti, c’è stato un fraintendimento. Può capitare”.
“Però tu lo hai detto”.
“Io lo so che a Sant nun fa’ vut’ e a creatur nu’ prumetter (non fare promesse che non puoi mantenere ne a santi ne ai bambini), ma in questo caso io e la mamma di Ruggero ci siamo sbagliati. Anche se volessimo andare da loro ora non sono a casa perché sono partiti per andare dai nonni che abitano fuori città”.
“E quando uno tiene il qui quo quo che faaaa?”
“Niente, se ne fa una ragione”.
“E mo che facciamo?”
“Stiamo un po’ dispiaciuti tanto poi passa perché il bello del qui pro quo è che poi uno si chiarisce e rimedia successivamente”.
“Allora possiamo andare ora?”
Frettella come al solito” (modo di dire che indica chi è impaziente e vorrebbe fare tutto di fretta e subito)
“E quando?”
“Non lo so. Domani parlo con la mamma di Ruggero e prendiamo un appuntamento preciso”.
“Uffaaa”.
“Guarda che è una cosa che capita anche tra mamma e papà. A volte uno vuole capire solo quello che ha in testa senza ascoltare bene e alla fine si trova nei pasticci proprio come noi stasera”.
“Ma pure mamma ha qui quo quo?”
“La mamma non si sbaglia mai, si spiega sempre bene…e il qui quo quo so sempre io”.

DA QUI SOLO PER ADULTI
Torno a casa e sono da solo. MPS è via con i bambini e torneranno solo più tardi. 
SMS-MPS: “Mi togli i vestiti?”
SMS-IO: “Certo amore, non vedo l’ora”.
SMS-MPS: “Da fuori al balcone…cretino”.

P.S. Non c’è niente da ridere