Le vacanze e la teoria del pesce pilota

Le vacanze con i figli mediamente piccoli significano averli attaccati sempre dietro.
I genitori lavoratori mica sono tanto abituati ad avere i figli tutta la giornata?
In effetti tra scuola, nonni, sport e amichetti vari ce li palleggiamo un po’ per ciascuno, ma la vacanza è tutta un’altra storia (almeno che non vai in villaggio con formula animazione h24 che il figlio te lo ridanno abbronzato e mangiato a fine settimana).
Quando scegli il campeggio oppure la casa in fitto o anche l’albergo c’è da organizzarsi la giornata per benino. Sicuramente ci sono tante cose da fare e tante distrazioni, ma dietro di te c’è sempre una piccola ombra (non intesa come una cosa nefasta) che poi è tuo figlio o tua figlia.

Vai in acqua a fare il bagno? Ed ecco che senti: “Papà, aspetta, vengo anche io”.
Desideri un caffè al bar per riprenderti un po’? Ed ecco che parte la richiesta: “Papà, compri pure a me il gelato?”
Vuoi passeggiare per la spiaggia da solo per dimenticare un po’ il lavoro? Fallo di nascosto altrimenti: “Papà, pure io voglio fare la passeggiata con te”.

Non si scappa, dove sei tu sono pure loro. In fondo è una vacanza in famiglia per stare tutti insieme. Lo hai desiderato per un anno intero, ma poi quando ci sei dentro vorresti che ci fosse uno tipo arbitro che fischia un time-out. 
Se la vacanza che hai programmato dura un mese allora, poiché l’arbitro non c’è, fai il tentativo di ottenere un po’ di pausa invitando che ne so uno zio, i nonni, nipoti grandi o qualche amico pensando che almeno si tengano i bambini: Errore!
Non solo state più stretti, devi cucinare pure per loro, magari fai meno sesso con tua moglie perché ci sono troppi estranei in giro e per giunta non è che i bambini non li vedi per qualche giorno.

“Ma quelli sono i tuoi figli, mica i miei?”, “Se non volevi stare con loro non li facevi” replica qualche genitore in stile famiglia perfettina.
Io adoro portare i bambini in vacanza, amo i miei figli e la mia famiglia, mi piace andare in giro con loro, ma mica è peccato desiderare una pausa, una vacanza nella vacanza? 
A volte mi sembra di essere come lo squalo che nuota accompagnato dal pesce pilota, ovunque vada se lo ritrova al suo fianco.
Io penso che pure lo squalo ogni tanto vorrebbe stare per i fatti suoi. Non è che se si deve accoppiare deve tenere a questi che lo guardano o che magari gli fanno pure il tifo.

Alla fine però lo so che se riesci ad avere una pausa di una serata o un pomeriggio libero insieme con tua moglie (magari fai pure il bagno al tramonto e ti ricordi quando lo facevi a vent’anni) ritorni a casa e sei tu ad andare dietro dietro a tuo figlio. In fondo la teoria del pesce pilota è: bambino squalo e genitore idiota (come quei papà che hanno le figlie femmine e che amano essere abbindolati da esse)