Se al tuo compleanno ti regalano un amichetto dei tuoi figli

“Papà, che facciamo al tuo compleanno?”
“Andiamo a Roma”.
“Bello, ma può venire anche Riccardo?”
“Ma noi dormiamo fuori una notte”.
“Ma lui vuole venire”.
“Ma veramente…non so…”
“Ha detto la sua mamma che può venire”.
“Sì, ma lui non ha mai dormito fuori casa e magari non se la sente”.
“Ha detto Riccardo che non piange”.

 

 

Il giorno del mio compleanno è iniziato proprio così.
Partiamo alla volta di Roma con un ospite: un altro cinquenne…e per giunta maschio.
Pregustavo la mia passeggiata romana mano nella mano con i miei figli, a spiegargli i monumenti e la loro storia.
Ho immaginato le loro domande e la faccia sorpresa davanti ad alcune meraviglie come il Colosseo o la fontana di Trevi.
Le cose però non sono andate proprio come pensavo.

1) Eccitazione
La felicità per la presenza dell’amichetto ha quasi azzerato ogni regola del vivere civile. DA1 e DA2 hanno fatto a gara per chi dovesse tenergli la mano, per chi dovesse sedersi accanto, ma anche per chi fosse più figo. A questa età mettersi in mostra significa fare cose di cui i genitori non vanno certamente fieri, tipo puzzette o rutti accompagnati dalla inutile parola SCUSATE. 
Io lo sapevo! Grazie del regalo.

2) La notte
Poi è arrivato il momento di dormire. 
Non mi sembrava vero, dopo una giornata di divertimenti i bambini sono crollati e anche il nostro ospite non ha dato segni di cedimento.
Nel letto io ed MPS ci siamo abbracciati (c’era anche un altro regalino che mi attendeva), ma come spesso capita il bambino si è svegliato e non era il nostro.
L’ospite cinquenne, in lacrime, voleva tornare a casa dalla mamma: un classico.
Cosa ho pensato realmente non lo posso dire, ma ho immaginato immediatamente il mio amico in auto sulla Napoli-Roma a 200 km/h per riprendersi il figlio (che poi non è che l’avessi proprio strappato dalle loro braccia, anzi).
Per calmarlo MPS lo ha coccolato per un po’, ma non ce la siamo sentiti di rimetterlo nel suo letto e così ha dormito in mezzo a noi.
Io lo sapevo! Grazie del regalo.

3) Gelosia
Verso le cinque del mattino DA2 si è svegliato, e non vedendo il suo amico nel letto è venuto da noi per chiedere dove fosse.
Vedendolo che dormiva nel lettone ha preteso di restare e così tra un calcio nello stomaco dell’ospite e i piedi che si muovevano di continuo di mio figlio è passata la nottata (per non parlare del cigolio del letto che ospitava DA1, moto perpetuo anche di notte).
Al di là di questo inconveniente di poco conto, il vero problema è stato la gelosia di DA2. Il primo giorno diciamo che non ci ha fatto caso, ma quando ha visto l’ospite nel letto con la madre e le continue attenzioni che lei dava a lui durante la giornata allora il cinquenne si è trasformato da amico in nemico. Tutto il giorno lo abbiamo trascorso a richiamare DA2 che era diventato un bambino arrabbiato, irascibile, attaccabrighe e  permaloso. In fondo chi vorrebbe vedere la madre giacere con un altro?
Io lo sapevo! Grazie del regalo.

4) Le domande
Quando guardiamo i documentari del National Geographic i miei figli mi tempestano di domande, ma questa volta si sono trasformati in esseri umani senza cervello, bisognosi solo di continua alimentazione. E pure il nostro ospite ha una proprietà di linguaggio non indifferente per la sua età (dovreste conoscere il padre per sorprendervi), ma a rotazione, con intervalli di cinque minuti i tre maschi hanno chiesto:
“Quando andiamo da Mc Donald’s?”
“Quando giochiamo con la WII?” 
“Quando andiamo in macchina?”
“Quando mangiamo il gelato?”
“Ma domani si va a scuola?”
Neanche una domanda sul Colosseo o sui gladiatori.
Io lo sapevo! Grazie del regalo.

5) Il mio regalo 

Il bambino tagliato è l’ospite. Accussi si impara a voler venire

In questo giorno anche se ho spento le candeline sulla Viennetta (e non è una cosa sponsorizzata, ma quello avevamo in casa), ho camminato per ore trascinando bambini e ho mangiato un chicken mythic senza bacon (con conseguente mal di pancia) il mio regalo più grande è quello di aver visto MPS coccolare premurosamente il figlio di una amica, è aver sentito pronunciare queste parole: “Perdi i miei figli, ma non il nostro ospite”.
Il regalo più grande è stato non solo sapere quanto amore può donare una madre, ma essere felice perché quella madre è anche tua moglie. 
Queste cose un papà se lo sogna.
Io non lo sapevo!. Grazie del regalo.