Una vacanza da PAURA
EPISODIO 1: Seggiovia per il Ciampedie (Pera di Fassa- Trentino)
“Non ti muovere troppo, a papà, su questa seggiovia che puoi cadere”.
“Papà, ma c’è la barra di protezione. Mica hai paura?”.
“No, va bene, ma tu non ti muovere lo stesso”.
EPISODIO 2: Seggiovia per la Marmolada (Rifugio Pian dei Fiacconi)
“Papà, stiamo andando sul ghiacciaio, hai visto come è alto?”
“Ho visto, ho visto e tu non ti muovere di un centimetro che questa “cestovia” non mi sembra sicura”.
“Papà, ma si chiama “inpiedovia” perché possiamo stare solo in piedi.
“Appunto”.
EPISODIO 3: Parco Avventura a Pozza di Fassa (Val di Fassa- Trentino)
“Attento a mettere bene il moschettone e cammina lentamente
“Papà, non ti preoccupare. Tu però muoviti”.
“Arrivo, solo un attimo”.
“Mammaaaa, guarda, papà si mette paura”.
Sì, ho avuto paura .
Diciamo che lo sapevo, ma non ne ero certo: Le altezze mi fanno paura.
Non è facile essere all’altezza specie se ti guarda tuo figlio o addirittura lo devi rassicurare.
All’inizio ci ho provato con frasi di circostanza, ma poi mi sono accorto di ripetere sempre la stessa frase: “Non ti muovere a papà”, fino ad aggiungere “Non ti muovere, ti prego”.
Mi sentivo in balia di un cavo e della squadra di manutenzione che speravo avesse fatto il suo dovere.
Eppure sono un istruttore subacqueo e mi immergo a profondità proibitive o esploro grotte sommerse senza neanche un po’ di luce. Credevo di potercela fare.
Questa cosa mi sembra la stessa che mi è capitata quando è nato mio figlio.
Per anni ho lavorato con i bambini, i loro capricci e le loro difficoltà per cui all’inizio ho pensato di avere tutti gli strumenti per potercela fare, ma invece mi sbagliavo.
Il terrore maggiore è sopraggiunto al parco avventura dove abbiamo camminato tra gli alberi legati ad una corda e a due moschettoni.
Mi sentivo paralizzato perché, nonostante dipendesse da me, non riuscivo ad andare avanti.
Ma ve la immaginate la scena di me pietrificato con DA1 che mi incita a camminare e a non guardare giù?
Mi veniva da piangere perché avevo paura per lui. Sapevo che non sarei riuscito a fare molto qualora gli fosse accaduto qualcosa e credo che sia una cosa terribile quella di sapere di non riuscire a proteggere un figlio. Se penso ancora a quegli attimi mi vengono le lacrime.
Alla fine il brivido della paura passa e quello che resta è solo la scena di MPS che ride e DA1 che dice: “Papà ti caghi sotto vero?“
P.S La paura che continuo ad avere è invece quella di essermi abituato a dei luoghi puliti, accoglienti, organizzati ed efficienti dove per strada non c’è una buca anche se le radici provano a farle, dove la ciclabile è una quindicina di km almeno, dove l’autobus passa e dove le pensiline non sono divelte, dove ti vien voglia di pagare le tasse perché hai tutti i servizi che merita un cittadino, dove paghi con gioia anche una toilette, se serve. E comunque la più pulita che abbia mai incontrato l’ho vista da un benzinaio. Un benzinaio capite?