Come incastri i bambini in vacanza?

«Amore, devo dirti una cosa, ma vorrei che ti sedessi».Bambini in vacanza

«Che cosa è successo, dimmi, è grave?»

«La scuola è finita e se ne riparla a metà Settembre».

«Oddio, come faremo?»

«Tranquilla, ho pensato a tutto. Sono mesi che studio le diverse soluzioni e ho pensato che due settimane per ciascuna attività ci salveranno».

«Ma perché sei perplesso?»

«Ho solo paura di come i bambini ritorneranno ogni volta».

«Avranno conosciuto tanti amici, fatto nuove esperienze, saranno cresciuti in autonomia e soprattutto si saranno tanto divertiti, o no?»

«Mo te lo spiego».

IL CAMPUS DELL’ORATORIO

Le certezze di quando si frequenta l’oratorio sono: i bans e le parolacce.

I primi sono quelle canzoncine con gesti e movimenti che servono per fare gruppo, per iniziare la giornata e già so che la mattina mi toccherà fare colazione cantando «Jack va in cucina con Tina” oppure «Nell’isola di Creta” o ancora «Tralallalero”. Con un po’ di fatica potrà diventare una cosa divertente, ma le parolacce di sicuro no. La competizione dei giochi di squadra, il caldo e i tanti bambini di sicuro genereranno imprecazioni di varia natura.

Certo i nostri figli non usano questo linguaggio ed è stato di sicuro un altro bambino, ma mi sa che ci sarà bisogno di un periodo di disintossicazione, magari a scalare.

IL COLLEGE DI LINGUE

Sogno da anni di poter dire che i miei figli sono andati in un college svizzero per una vacanza didattica. Vorrei proprio vederli mentre imparano a rifarsi il letto oppure a vestirsi con la divisa dell’istituto. Già per questo potrei morire felice. Ma se poi quando tornano iniziassero ad ascoltarti quando parli? E se volessero comunicare solo in inglese o francese? Mi sa che non sono preparato a tutto questo.

AL MARE CON I NONNI

Santi nonni, per chi ce li ha, perché due settimane al mare sono davvero una doppia vacanza.

Restare in città a lavorare mentre i bambini sono via è il periodo più bello, perché è come se li amassi di più (vista la lontananza, si intende), ma tutto questo amore si ritorcerà contro, me lo sento.  Nonostante la lista per i nonni con le cose da fare e da non fare immagino già le frasi tipo: «Ma la nonna la frutta non me la taglia come fai tu» oppure «Il nonno però ci comprava sempre il gelato alle cinque» o quella che ti da il colpo di grazia «Stasera quando andiamo a fare la passeggiata ci compri un gioco?» Ma come si fa a farli ritornare nei ranghi? E la passeggiata la sera dopo una giornata di lavoro?

IN CITTA’ CON LA TATA

I bambini, ora che è finita la scuola, hanno bisogno anche di stare un po’ a casa loro senza doversi alzare presto. Non ci sono problemi, ma gli accordi segreti con la baby sitter di vestirsi solo un quarto d’ora prima del nostro rientro oppure mangiare bastoncini, crocchette di pollo e patatine fritte segneranno sicuramente le settimane successive. Non ci voglio neanche pensare alle ore trascorse davanti alla tv o a giocare con il tablet.

FINALMENTE CON MAMMA E PAPA’

Le vacanze, tutti insieme, sono la cosa che ognuno di noi ha desiderato di più per tutto l’anno. Certo d’inverno non si pensa a che tipologia di giorni saranno, ma si spera solo che arrivino il più presto possibile. E quando ci sei dentro, pensando di poterti rilassare, inizia il lavoro da genitore. Quale? Quello di mettere in ordine tutto quello che i bambini hanno appreso fino a quel momento. Non sarà facile eliminare qualche concessione di troppo o una cattiva abitudine, sarà faticoso mostrare la linea da seguire, ma proprio per questo fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo. Magari capiterà pure che non vorranno più mangiare davanti alla tv o ti riprenderanno se hai i piedi sul tavolino. A quel punto è davvero la rovina.

«Amore, hai capito ora quali sono le mie preoccupazioni?»

«Sì, ma in fondo i nostri figli crescono anche grazie al lavoro di tutte queste persone».

E’ vero. Come dicevano i pellerossa: «Per crescere un bambino ci vuole un’intera tribù»…ma non è che ora mi diventano pure indiani?