Il saluto è dell’angelo: storia di una brutta figura

“Bambini, oggi vi presento una persona e mi raccomando fatemi fare bella figura”.

“Papà, ma chi è?”Bambini timidi

“Una persona che stimo molto, come uomo e come professionista”

“E che dobbiamo fare

“Innanzitutto salutare, stringergli la mano quando vi presentate, scandire il vostro nome e alzare la testa se vi parla. Sono stato chiaro?”

“Sì, abbiamo capito”. 

Ho incontrato il mio amico e, come volevasi dimostrare, i miei figli non si sono degnati di alzare un attimo la testa, non gli hanno stretto la mano né hanno pronunciato il loro nome. Per tutto il tempo si sono vergognati e non hanno risposto a nessuna domanda: una figura di merda totale.

Mentre ciò accadeva pensavo solo alla sfacciataggine che hanno in altre occasioni, di quando parlano in continuazione e li devo zittire perché insopportabili. Quasi non riuscivo a seguire il discorso del mio amico perché pensavo a quante gliene avrei volute dire in quel momento. Sono bambini è vero, ma ho chiesto un saluto, mica altro.

Quando incontro persone che hanno figli che si presentano da soli, che ti stringono la mano dicendo il proprio nome mi si illumina il cuore perché mi piace pensare che le parole dei loro genitori abbiano avuto effetto, mi piace che quei bambini non abbiano vergogna. E poi quando i tuoi figli non sono educati un po’ ti viene da pensare che hai sbagliato qualcosa.

Comunque ho scritto questo post perché volevo dirvi che io glielo dico che è importante salutare, guardare negli occhi una persona quando parla e rispondere alle domande, però sono bambini e per tanto imprevedibili, caggia fa. Questa cosa rientra negli assiomi infantili per cui più ci tieni ad un’occasione o ad un incontro e maggiore sarà la brutta figura che i tuoi figli ti faranno fare. E’ un fatto scientificamente provato.

Non è da questi particolari che si giudica un giocatore..” sì, però ogni tanto un goal lo potrebbero pure segnare a mio favore.