Intervista a genitori che hanno fatto la storia (perché sono millenni che i figli sono gioie e dolori): Gaio Giulio Cesare

Gaio Giulio Cesare è un mito come politico, imperatore, padre e soprattutto sciupafemmine.

Selfie con Giulio Cesare

Non ha mai nascosto le sue molteplici relazioni extraconiugali ed essendo uno che dei cattivi presagi se ne frega ha organizzato un incontro per far conoscere sua figlia naturale Giulia, avuta da Cornelia Cinna, e il figlio illegittimo Marco Giunio Bruto, avuto da Servilia Cepione.

Ave Cesare. I biografi Svetonio e Plutarco hanno scritto fiumi di pagine sulla sua vita, Shakespeare ha messo in scena una tragedia che ancora oggi quando hai un figlio a scuola di teatro ti tocca vedere prima o poi e nel 1953 hanno pure girato un film dal titolo Giulio Cesare diretto da Joseph L. Mankiewicz con Marlon Brando, ma nessuno ha mai dato risalto all’elemento di novità che lei ha introdotto con questo gesto di mostrare al mondo la sua famiglia allargata. 

La gente si chiude nei suoi confini e non vuole uscire da lì. Hai voglia a dire a quelli del Senato che dobbiamo espandere i nostri orizzonti. Ma poi la cosa vera è che molti hanno paura di essere picchiati dalle mogli perché mica è facile a dire che hai un’amante e pure un altro figlio?

Oggi la paura più grande è quella di non riuscire a provvedere ai propri figli e assicurargli un buon futuro.

Senza offesa, a Servilia, la mamma di Bruto, non le ho fatto mai mancare un denario. Pensa che per fare in modo che non mi dimenticasse ho fatto stampare su di un lato della moneta la mia faccia. Mica cosa da poco.

E come si fa a dimenticare uno come lei?

Lo puoi ben dire. Incontro ancora gente che mi dice: “Lo sai che al liceo mi facevano imparare il De Bello Gallico a memoria”.

Senta signor Cesare, ma mi dice come si fa a gestire la paternità di due ragazzi che hanno madri diverse?

Chiamami pure Imperatore.

Per quanto riguarda il rapporto con i miei figli non è stato facile perché sono stato spesso via da casa per molto tempo, però gli ho sempre portato un pensiero quando rientravo. Ultimamente ho regalato a Giulia delle stoffe dalla Britannia che sono la fine dell’Impero.(ndr Ai tempi di Cesare si pensava che il mondo finisse lì dove c’erano le colonne d’Ercole. Da qui l’espressione la fine dell’Impero per la fine del mondo). Marco Bruto ha un carattere particolare ed è sempre in competizione con me per cui qualsiasi cosa gli porti non è mai contento. Sa come sono i figli maschi.

Ha ragione, ho due figli maschi e con me hanno un rapporto sempre conflittuale, mentre il legame con la mamma è forte e saldo.

Il problema, infatti, non sono i ragazzi, ma le madri che ti devono dire pure come fare il papà anche se loro non lo sono mai state.

La mia paura maggiore nell’organizzare questo incontro tra fratelli è quella di una coalizione tra madri e suocere. E’ un quadrumvirato che spero non si formi perché non riuscirei a tenergli testa, ma ormai Alea iacta est, il dado è tratto.

A proposito di dadi, ma lei gioca insieme con i suoi figli?

Con Giulia poco perché lei ama passare ore allo specchio. Da quando le ho portato alcuni ritratti di Cleopatra, presi durante una campagna in Egitto, non fa altro che cercare di imitarla truccandosi come lei e facendo pure le stesse pose. Ai miei tempi non c’erano mica tutte queste smorfiosette. Con Bruto, invece, passiamo ore a giocare a Risiko. E’ bello insegnargli le tecniche per conquistare nuovi paesi e strategie per difendersi.

Ora che non deve più nascondere al mondo il rapporto con queste due famiglie cosa farà? 

Partiremo tutti insieme per un bel viaggio il giorno delle Idi di Marzo. E’ la prima volta che mi concedo una vacanza e voglio farlo con i miei figli.

Ma lo sa che Bruto è stato visto più volte nella curva della Lazio?

Lo so, ma che ci vuole fare. A lei i figli non hanno mai spezzato il cuore?

E cosa gli dirà ora che sarete da soli?

Tu quoque, Brute, fili mi! (in latino, “Anche tu Bruto, figlio mio!”)