Lettera ai papà di un giovane

Papà, mamma e bambinaI papà sono sempre sotto osservazione. Una volta sono le mamme e una volta i figli. Non si può sbagliare e se lo fai, dopo anni, c’è il rischio che ti venga rinfacciato. 

Alla festa del papà però ho scoperto che siamo guardati non solo dalle due categorie sopraccitate, ma anche da quei giovani che non hanno figli, da quelli che ci stanno pensando e che non sai se ti guardano con sospetto o con ammirazione. 

Per questo motivo riporto fedelmente la lettera di Vincenzo, trentenne che, non ancora padre, scrive:

«Come cambia il tempo, come cambiano le cose e chi si aspettava che sarebbe stato così.

Proprio di questo, ieri l’altro, parlavo con la mia famiglia “ridotta”, sì ridotta perché mio padre, almeno fisicamente, non è più con noi, discutevo con mia mamma e mia sorella proprio del fatto che tanti dei miei amici oggi sono padri e questa cosa non nascondo che un pochino mi turba, era ieri che giocavamo alla play station, che litigavamo sulle formazioni del Napoli per poi uscire insieme.

In un lasso di tempo brevissimo è cambiato tutto, ognuno ha preso la sua strada, vite e persone che ritenevo indivisibili dalla mia si sono scisse, senza “colpe” e virgoletto perchè è un termine scritto solo per dare l’idea..

…è la vita ed è ora che cresci” dice una canzone di Vasco e pure ho quella sensazione forte che ad un tratto sia sfuggita di mano. Ma bando alle tristezze, oggi, festa del PAPA’, non scrivo per lasciare romantici ricordi del fù Armando, che chi ha conosciuto di persona o tramite le mie parole può immaginare la stima e sopratutto la mancanza che provo da quei maledetti giorni, ma per stringere in un forte abbraccio questi “neo padri”, si proprio quei ragazzi (oggi uomini) che oggi hanno tra le braccia, mano nella mano o guardano ancora dalle ecografie, un loro figlio.

La mia stima per voi è veramente grande, è d’esempio il vostro coraggio, in un momento cosi difficile, di aver preso la vita tra le mani, insieme ovviamente alle “neo mamme”, ed aver messo al mondo nuovi uomini. Siete grandi, davvero e sappiate rendervi conto del potere e delle responsabilità di questo vostro nuovo ruolo. Crescete i vostri figli dando loro gli insegnamenti che gli permetteranno di essere uomini migliori, date loro validi motivi di avere stima del padre, maggiore di quella che noi abbiamo avuto dei nostri. A voi amici miei, compagni di un pezzo di vita, compagni attuali, coraggiosi giovani padri di oggi, vanno i miei auguri più sentiti.
E tornando a me..Diventerò padre anche io un giorno? Non lo so, in parte lo spero, ma vivo ancora una serie d’insicurezze.

In realtà cerco una stabilità, l’incoscienza, l’amore, la voglia di donare vita e donarsi per essa: il vostro coraggio insomma».

Vincenzo Zaccaria