Un papà rende liberi

Bambino sott'acquaDA1, il mio primogenito, è tornato da scuola con una lettura da fare (perché è giusto esercitarsi con la lettura e la comprensione del testo, lo è meno, alle elementari, avere una barca di compiti) che si chiama Libertà è.

MPS, la splendida madre, moglie, compagna, amante con cui condivido la mia vita, (e mi sono trattenuto con i complimenti per non tediarvi) alla fine gli ha chiesto: “Cosa è la Libertà per te amore mio?”

Immagino che il bambino sia andato in panico, come se dovesse rispondere alla domanda della vita.

Poi ad un certo punto, mentre io ero lontano qualche chilometro da casa, nello spazio di coworking dove trascorro alcune ore a scrivere, mentre si era fatto buio e per fortuna stava finendo quella giornata un po’ di merda (perché ci sono alcune mattine che ti alzi e già sai che quella sarà una giornata pessima) è arrivato un messaggio con la risposta di mia figlio: “La Libertà è quando vado sott’acqua con papà a cinque metri e nuoto”. (Se qualcuno vuole prendersi un attimo per piangere faccia pure)

I centri per fare i tatuaggi erano già chiusi altrimenti sarei corso a imprimere questa frase nella carne.

Mi è scesa la lacrima, di quelle che ti rigano il volto, che quando le asciughi ti sembrano morbide e  lisce. Sono fatte così le lacrime di gioia, quelle che ti liberano il cuore. Sì, perché a me serve un’emozione forte per sentirmi libero, presente a me stesso, in armonia con quello che mi circonda, ad un bambino basta un papà. (La presente frase è valida anche per le mamme, non preoccupatevi. Mi dovreste andare in gelosia perché i papà rendono liberi?)