Ripetere giova, siamo sicuri?

Fare il genitore significa ripetere una cosa cento volte. Papà ripete sempre le stesse cose

Ci sono frasi classiche:

“Metti a posto le ciabatte”. 

“Getta le carte della colazione”

“Stai dritto con la schiena”. 

“Togli la mano dalla testa quando mangi”. 

“Saluta sempre quando entri in un posto o rispondi se qualcuno ti saluta”.

“Smettetela di litigare”. 

Poi esistono le frasi personalizzate: 

“Togli la mano dal pantalone”. 

“Lavati i denti”. 

“Abbassa la voce quando parli”.

“Hai la t-shirt al contrario”

“Abbracciare non è fare male”. 

Insomma repetita iuvant però repetita stanca, anzi repetita est antipathiam

La mia preoccupazione è che a furia di ripetere sempre le stesse cose ci si stanchi e ci si esaurisca. 

Appena scrivo un manuale inserisco la regola che un genitore deve ripetere la stessa cosa massimo dieci volte, dopodiché scatta una sanzione. 

Forse occorrono più sanzioni?

Non lo so, non mi sembra un modo per fargli assimilare un comportamento. Lo assocerebbero ad un evento negativo e per questo non ne avrebbero la giusta consapevolezza. 

Poi un giorno arriva il tema in cui si chiede di descrivere i propri genitori e come una lancia che ti trafigge leggi la frase: “Mio padre è antipatico quando ripete sempre le stesse cose”. 

Ecco, io lo sapevo, però mica posso far finta di niente?

Volevo commentare il tema scrivendo: “Figliolo se tu facessi quanto ti dico non ci sarebbe bisogno di ripetere cento volte una cosa”.

Anche io però faccio sempre gli stessi errori, come genitore e come uomo. Si notano di meno perché cerco di camuffarli o perché sono in grado di porvi rimedio in tempo. Un bambino non è scaltro come un adulto quando deve difendersi dai suoi errori. Mi sa che questa innocenza costi la ripetizione continua delle frasi sopracitate. Magari si potrebbe registrarle e mandarle in loop ogni tanto. Meglio ripetere ad un bambino che non farlo con un adulto pensando che abbia imparato.

Repetita gente, Repetita.