Perché il centro commerciale non è Satana

118452765“Papà non voglio venire al centro commerciale”. 

“Come mai?”

“C’è gente brutta”. 

“Scusa chi te l’ha detta questa cosa?”

“E’ vero, al centro commerciale solo persone di un certo tipo”. 

“Che ne sai? Le hai intervistate tutte?”

“Al centro commerciale vanno quelli che non sanno dove andare, quelli che non hanno i soldi per uscire, quelli che non possono andare al mare o quelli a cui non piace andare al cinema”. 

“Magari anche quelli che non vanno neanche mai al teatro oppure che non leggono mai un libro e che magari hanno fatto fino alla terza media vero?”

“Sì papà, hai visto che lo sai pure tu!”167050736

“Ma chi te l’ha detta questa stupidaggine?”

“Un sacco di miei amici. E poi l’ho sentito dire pure a qualche adulto”. 

“Facciamo che se devi avere una convinzione prima la chiedi a me?”

“Perché?”

“Perché noi la spesa la facciamo al centro commerciale”. 

Come si può pensare che un luogo connoti una persona? E’ come dire che a Palermo sono tutti mafiosi o che a Roma sono tutti corrotti o che a Milano sono tutti razzisti. 

E’ vero, il centro commerciale è un luogo che ti rincoglionisce, dove la musica è a tutto volume, dove le luci sono sparatissime e le offerte sono una specie di tranello, ma è anche un luogo caldo quando l’inverno è rigido, un punto di ritrovo per gli adolescenti delle periferie che non possono arrivare in centro, per le famiglie che non sono riuscite ad organizzare il fine settimana a Cortina. 

Forse i complottisti pensano che entrando nel centro commerciale si respiri dagli aeratori una sostanza che rende automi e li induca a comprare ogni prodotto che rechi un cartello che ne tesse le lodi? Non ci avevo mai pensato, sarà che queste cose non bastano per farmi smettere di pensare con la mia testa. 

Le famiglie vanno al centro commerciale perché andare in centro storico con i mezzi è impossibile dal luogo dove abitano, perché in quattro al cinema tra biglietto e pop corn costa una cifra esorbitante, perché bisogna pur far la spesa se si vuole mangiare (e non sempre si ha la voglia e la tasca per comprare il biologico della coop “Solidale” che lo vende a peso d’oro). 

Facciamo invece che quelli che hanno creato i centri commerciali sono riusciti ad individuare per primi un bisogno che gli amministratori locali e nazionali non vogliono vedere o che non sono in grado di leggere. A proposito di letture, se quelli che esprimono giudizi assoluti avessero letto un po’ di più forse non ci avrebbero visto Satana, ma un luogo dove poter osservare la varietà umana con le sue nevrosi, con le sue liste, con i suoi umori, un luogo dove poter ambientare un film, una storia d’amore tra adolescenti o ancora fotografare una allegra famiglia che si tiene per mano…tutte cose che si vedono anche sul lungomare di Napoli teso tra la collina di Posillipo e il Castel dell’Ovo.