Alvin Superstar: Si può essere famiglia anche se adotti un chipmunk

I bambini ti insegnano sempre qualcosa, anche quando porti al cinema i tuoi figli insieme con otto amici a vedere il film Alvin Superstar: Nessuno ci può fermare. 

Prima di entrare in sala avevo già imparato alcune cose fondamentali:Alvin superstar e i suoi fratelli

  1. Non portare mai al cinema i tuoi figli con otto amichetti.
  2. Non portare mai su un vassoio dieci bicchieri di coca-cola ad un orda di bambini assetati perché di sicuro qualcuno cadrà.
  3. I bambini, nativi digitali, non conoscono le regole del gioco del fazzoletto.
  4. Se porti i tuoi figli al cinema più otto loro amici in anticipo ci sarà sicuramente il momento in cui devi sedare una rissa.
  5. I maschi amano pulire i pavimenti di ogni luogo tuffandosi a terra non appena toccati da un compagno, simulazione che neanche il miglior giocatore della serie A di calcio riesce a fare.

E’ la prima volta che vedo un film di Alvin, mi sono sempre rifiutato a causa di quella voce squillante che ti trapana il timpano, ma anziché aspettare che passassero in fretta i 92 minuti della proiezione più i 20 della pubblicità ho deciso che lo avrei visto come se fosse uno di quelli nominati alla vincita di un Oscar.

Grazie all’entusiasmo dei bambini, alle loro risate, ai loro balli durante le canzoni e soprattutto grazie ad Alvin ho imparato che: 

  1. Non giudicare un film prima di averlo visto, un libro prima di averlo letto, una persona prima di averla conosciuta. 
  2. Uno chipmunk (che sarebbe una specie di scoiattolo, cioè la razza di Alvin e i suoi fratelli) può insegnarti il valore dell’amicizia e della famiglia. 
  3. Se un uomo e tre chipmunk si vogliono bene, vivono insieme e hanno un rapporto di padre-figlio possono considerarsi una famiglia. 
  4. Un giudice, se un uomo e tre chipmunk si amano, può autorizzare l’adozione in modo da garantire a tutti i membri della famiglia i diritti e i doveri di tale rapporto. (Ho un po’ svelato il finale lo so, ma è nelle sale da metà Dicembre 2015)

Ripresomi dalle fatiche del pomeriggio con i famosi dieci bambini ho continuato a riflettere, grazie ad Alvin, sugli argomenti di questi giorni: unioni civili, family day, diritti delle coppie omosessuali, maternità surrogata e verità assoluta. Un uomo e tre chipmunk che si amano mi hanno fatto pensare che:

  1. Non esiste un solo tipo di famiglia o quella giusta, nessuna esclude l’altra, nessuna è migliore di un’altra. 
  2. In passato, per il mio lavoro di educatore, ho visto tante di quelle famiglie cosiddette tradizionali compiere oscenità verso i figli che non mi sento affatto di dire che sia il modello migliore. 
  3. Ci si dovrebbe preoccupare di più del benessere dei bambini, qualsiasi sia il tipo di famiglia a cui appartengono. Tutto il resto è solo una scusa per nascondere motivi economici e politici. 
  4. Si potrebbero fare politiche sociali diverse dando maggior sostegno ai genitori sia in fase iniziale (nascita o adozione che sia) che durante la crescita dei figli favorendo la conciliazione con il mondo del lavoro.
  5. Non voglio andare al matrimonio dei miei amici in Spagna perché in Italia non lo possono celebrare. 
  6. Tutti quelli che si oppongono ad una famiglia diversa dalla loro per paura, per razzismo, per religione, per scelta politica o per seguire una moda dovrebbero prima conoscerla quella famiglia e poi chiedersi se si è migliori o meno. 

Se pensate che Alvin Superstar non possa mai farvi vedere tutte queste cose vi ricordo solo una frase di Jame Matthew Barrie che in Neverland (con Jhonny Deep) dice: Portus sogna di essere un orso e tu vuoi distruggere questa sua chimera dicendo “È solo un cane”? Che orribile e mortificante parola. È come dire: non può scalare quella montagna, è solo un uomo, o quello non è un diamante, è solo un sasso… Con quei occhi mio caro ragazzo, temo che non lo vedrai mai”.