La bugia di mio figlio e le emozioni dei suoi genitori

Mio figlio DA1 ha detto una bugia grande quanto una casa.

E’ successo, doveva capitare prima o poi e non parlo di una bugia sciocca, di quelle che dicono i bambini quando gli domandi chi è stato.

Qui si tratta di roba grossa, di quelle che inizi a chiederti come mai lo abbia fatto.

Per nove anni gli abbiamo detto che a mamma e papà si dice tutto, che quando succede qualcosa occorre parlarne, che nessuno lo può proteggere più di noi, insomma tutte quelle cose che possono servire per farlo sentire al sicuro.

MPS, che ha assistito al fatto, ha preso la negazione dell’accaduto come se fosse un tradimento. Sono giorni che si aggira per casa in attesa che il figlio le dica la verità, ma non una mezza verità come ha poi provato a fare. A distanza di qualche giorno prova ancora a estorcergli il racconto senza alterazioni, ma il bambino non cede. Sembra uno di quei film in cui il prigioniero continua a non sapere nulla nonostante le atroci torture.

Io capisco che DA1 abbia vergogna, che ormai abbia preso una determinata linea e la voglia portare fino in fondo, mi rendo conto che sia un modo per sentirsi grande quello di scontrarsi con i genitori, però il giorno in cui gli abbiamo chiesto di parlare non volevamo assolutamente sgridarlo, anzi avevamo approfittato dell’accaduto per spiegargli alcune cose, come merita un bambino che sta crescendo.

La questione dunque non è del perché ci abbia mentito, di come si possano crescere bambini che dicano sempre la verità o di come approcciare una qualsiasi soluzione, tanto nessuno ha la ricetta.

Si tratta solo di avere un po’ di conforto, perché si sa i figli prima o poi ti mentono ed è un colpo che tocca incassare.