Mo ti spiego a papà che cosa è un candidato

Ieri sera mentre guardavo la tv disteso sul parquet del salone con i due mostri sulla schiena ad imitare un rodeo, sento ripetere in continuazione la parola candidato o meglio “can di da do”.
Papà chi è candidado?” che sta per ” Papà che significa la parola candidato?”.
Lì per lì ho risposto velocemente che è una persona che canda. Ma poi MPS (Mia Principessa Stefania) mi ha detto di spiegargli davvero cosa fosse, altrimenti avrebbero fatto dell’umorismo un rimedio all’ignoranza.
Sinceramente non sapevo se cominciare dalla Repubblica di Platone oppure fare qualche riferimento ai mali della democrazia di Tocqueville. Un po’ troppo impegnativo per me. Ho pensato di contro a Cetto La Qualunque, ma poi avrei dovuto spiegargli cosa era o pilu e allora non ne uscivamo più.
Nel frattempo le piccole pesti correvano per la casa cantando a squarciagola CAAAA NDIIII DAAA DOOO. Più per la fretta di farli smettere che per aver trovato il modo di dargli la giusta spiegazione gridai con voce da comizio : “Amici, riuniti in questo salone, ora ve lo spiego io cosa è un CANDIDATO”.
Faccio sedere i due elettori sul divano e preparo, di fronte a loro, un altarino con un finto microfono, una bottiglia d’acqua e qualche foglio.
Comincio il mio comizio.
“Carissimi elettori, siamo quì riuniti per decidere chi sarà la persona che, in vostra rappresentanza, proporrà le attività per il fine settimana.
La mia proposta, se sceglierete me, è la seguente:
“Sabato mattina tutti al parco per giocare all’area aperta.
Al ritorno passiamo da don Salvatore che ci fa raccogliere le verdure dal giardino e la uova dal pollaio.
Dopo aver pranzato, tutti insieme, facciamo un riposino perchè il pomeriggio poi andiamo a casa di amici per giocare con loro.
Domenica mattina appuntamento in libreria per ascoltare delle favole lette da professionisti che ci faranno fare un viaggio davvero fantastico.
Prima di andare a pranzo dai nonni passiamo in pasticceria per comprare quella buona torta a frutta che ci piace tanto.
Il pomeriggio ritorniamo a casa perchè c’è una sorpresa ad aspettarvi sul terrazzo e così abbiamo anche il tempo di giocarci.
Più tardi bagnetto schizza acqua per divertirici ancora un po’ prima di cena.
Per finire la favola della buona notte e ci vediamo domani”
I miei fidati elettori sembravano entusiasti a tutte le mie proposte e li vedevo confabulare tra loro in attesa di gustare ogni momento di quello proposto.
Ad un certo punto, mentre bevo il mio bicchiere d’acqua, vedo arrivare, con incedere elegante, l’altro candidato. Gonna con spacco, tacchi a spillo e camicetta; trucco leggero e una collana che si perde nella scollatura.
Mi chiede di lasciarle spazio per poter cominciare il suo comizio e immediatamente dice:
” Bambini, domani mattina ci si alza tardissimo perchè è giusto riposare. Per qualche ora vediamo i cartoni animati preferiti e vi do la possibilità di mangiare wrustel e patatine sul tavolino davanti la tv. Il pomeriggio viene Tata Chiara perchè noi dobbiamo uscire e quando torniamo è il caso che stiate già dormendo.
Per Domenica mattina ho preso dei DVD da poter vedere tutti insieme prima di andare a pranzo dai nonni. Il pomeriggio torniamo a casa per poter giocare da soli come volete.
La sera si cena con una bella bottiglina di latte piena piena di plasmoon per poi andare a letto senza fiatare”.
Non aveva finito neanche di pronunciare la parola bottiglina che i due giovani elettori cominciarono a correre per la casa gridando MA MMA, MA MMA, MA MMA. E ad ogni passaggio si fermavano per abbracciare, baciare e toccare la loro CANDIDATA.
Fu un plebiscito, un consenso di cui non capivo il perchè.
Una cosa l’avevo capita però. In due mosse avevo spiegato loro chi è un candidato e soprattutto il potere do pilu.