Mo te lo spiego a papà il gioco di Stevie Wonder e la pasta e zucca

Un sabato mattina tornavo dalla piscina con DA1 e avevo avuto il divieto assoluto di farlo addormentare in macchina. Si trattava però di combattere contro fame, sonno e stanchezza per l’ora passata in acqua a giocare.

Potevo raccontargli una storia ma sono sicuro che si sarebbe addormentato; solo la musica mi poteva salvare, ma avevo dimenticato il cd dello Zecchino d’oro a casa.
In macchina avevo solo una raccolta di Stevie Wonder e non sapevo come avrebbe reagito a soli tre anni (a quel tempo).
“Lo sai ora che andiamo a casa mangiamo Pasta e Zucca”
Mmm, buona. Piace pasta e zucca
“Senti un po’ questa canzone ora come fa”
Traccia n°18 del mio cd e vai con Sir Duke 
Dopo aver ballato l’intro sostituisco tutte le parole con questa frase a ripetizione: “A noi ci piace pasta e zu-u-cca”.
Il delirio. La canzone dura 4 minuti e per arrivare a casa abbiamo impiegato 18 minuti per cui l’abbiamo ricantanta almeno 4 volte. 
E’ stato uno dei giochi più belli mai inventati: giocare con la musica.
Da quel giorno cambiare le parole alle canzoni, specie quelle in inglese, è un modo fantastico per ascoltare buona musica divertendosi e con un diversivo niente male.
Ma la cosa bella è far scoprire ai popri figli che c’è una musica per ogni cosa e per ogni momento; che la vita ha una colonna sonora.
Il Sabato mattina mentre giochiamo ascoltiamo radio swiss jazz o radio swiss classic su Sky-Radio, se usciamo con la macchina della mamma allora Radio Italia solo musica Italiana e le canzoni dello Zecchino d’oro.
La cosa bella è stato fargli scoprire che c’è una canzone anche se devi fare la cacca e non vi dico le risate e il divertimento nel cantare tutti insieme la Canzone della Cacca.
Ma mi piace assai anche mostrargli che la musica esce da qualsiasi oggetto si possa trovare in casa o per strada. L’ho imparato quando studiavo Storia della Musica al Conservatorio, ma mi è piaciuto di più vederlo fare a Capone Bungt e Bangt, maestro della musica da riciclo.
Papà vogliamo cantare quella canzone?”
Siii, itarra”
“No la chitarra no, ora no.”
” E dai non gli dire di no, lo sai che si divertono. Non fa niente che non siamo intonati”.
Metto da parte la mia mania di perfezione e il mio rapporto conflittuale con la chitarra così cominciamo il concertino.
La canzone di questi ultimi tempi è un po’ da stadio ma si gasano assai: “O mamma mamma mamma (2 volte), sai perchè mi batte il corazon, ho visto…(sostituiamo con i nostri nomi e cognomi)…
Sarà perchè si parla della mamma, sarà perchè il papà suona la chitarra, sarà perchè ogni scusa è buona, ma per questa cosa balliamo, corriamo, cantiamo e giochiamo con la musica ad libitum.