Mo te lo spiego a papà il regalo del mio compleanno

Oggi è il mio compleanno.

Quando hai due figli come DA1 e DA2 non è proprio semplice decidere come festeggiare.
Per questo motivo è stato tutto anticipato alla Domenica e organizzato per bene.
In settimana telefonata ai nonni per chiedere, come regalo, una giornata intera senza bambini e all’amico Carlo Vischi per sapere la migliore cucina gourmet.
Logicamente per farci pagare quello che avremmo fatto il giorno successivo, senza che gli avessimo detto niente, il Sabato i bambini si sono svegliati all’alba e dopo mezz’ora già avevano chiamato Mamma almeno 373 volte. Come si recuperano le forze per affrontare un giorno di festeggiamenti? Non si recuperano punto.

“Bambini mamma e papà oggi devono lavorare un po’ e voi state con i nonni”.
“Nooooooo, io no, non boglio andareeeee, voglio stare quiiiii”
“E resti solo tu a casa? Noi dobbiamo andare a lavoro”.
“Si”.
“Facciamo così, quando torniamo vi portiamo una sorpresa e del cioccolato”.
LAMENTELE FINITE
“Va bene allora l’uovo di Pasqua Kinder io voglio”.
Non so quanti errori educativi ci sono in questo dialogo, ma per una giornata da soli va bene così… e ne farei pure di peggiori se ce ne fosse bisogno.

Finalmente arriviamo a Marina del Cantone, una baia che affaccia sugli isolotti dei Galli a due passi dallo scoglio del Vervece (notizie per subacquei), lì dove la costiera sorrentina e amalfitana si incontrano per guardare Capri. Secondo voi con due pesti al seguito riesci a goderti tanta poesia?
Il ristorante è La Taverna del Capitano dove la famiglia Caputo ci stava aspettando.
Inizia lo spettacolo
Una vetrata che affaccia sul mare per darti la sensazione di mangiare tra le onde.
“Non si alita sui vetri per fare i disegnini, dai toglietevi da lì”
Uno sgabellino per poggiare la borsa che non va a terra.
“Smettetela non è mica uno step dove salire e scendere!”
Una mise-en place semplice ed elegante, di gran gusto con una farfalla di uncinetto al centro del sottopiatto davvero splendida.
“Piano attento che si rompe il bicchiere…e poi la farfalla non si lancia perché questa non vola”.
Il pesce fresco come antipasto e un bianco di Borgogna per accompagnare (Aligotè del 2009 di Plantation1902…mamma mia che buffonata che mi sono sparato).
“Bambini noi restiamo sopra, voi scendete giù sulla spiaggia, ma mi raccomando fate attenzione a quando gettate le pietre a mare.”
La pasta fatta in casa con zucca e calamari, tagliolini ai frutti di mare e poi quella frittura di pesce con il finochietto selvatico.
“Mi sentiteeee. Non vi bagnate le scarpeeeee”.
Per finire dieci sorbetti alla frutta, tutti da indovinare.
“Guarda come state sudati, ma che avete combinato. E poi basta a gridare. Si sentono solo le vostre voci”.

Avvolti dal rumore del mare, dalle precise spiegazioni di Claudio, dai consigli del sommelier Mariella e dai segreti della cucina di Alfonso pensavamo però ogni volta a come sarebbe stato se ci fossero stati i nostri figli.
Sarebbe stato come andare a teatro e pretendere di far restare in silenzio e seduti due 4enni. 
“Però mi mancano un po’. Come sarebbe stato bello averli qui e vederli divertirsi sulla spiaggia”.
“Amore mio a me non mancano proprio e se proprio lo vuoi sapere resterei anche qualche altro giorno”.
Che bella giornata però, che bel regalo aver conosciuto la famiglia Caputo e la loro passione, che bel regalo mi ha fatto la mia famiglia concedendomi questa giornata, lasciandomi questo ricordo.
“Siete tornatiiii, evvivaaaaa, nonna c’è mammmaaa, papààà. E l’uovo di Pasqua Kinder?”
“E’ a casa nostra.”
TRAGEDIA, PIANTI, FINTI SVENIMENTI.
Mannaggia ci siamo ubriacati di bellezza e ci siamo dimenticati di portare il regalo dai nonni.
Meglio non abituarsi troppo a tutto ciò perché poi uno si distrae e rischia di deludere i propri figli.
L’avevo detto io non torniamo proprio.