Chi choosy e chi no

“Ma cosa hai sognato a papà che ridevi mentre dormivi?”
“Papà, ho sognato tutte queste persone che dicevano delle cose”.
“E che dicevano?”
“Buongiorno vorrei fare l’insegnante”
“Ma lei è preparata?”
“Certo sono laureata e ho anche un master”.
“Bene, sa come funziona?”
“Si certo, faccio 12 ore a settimana gratis e a fine mese firmo la busta paga che dimostra che mi avete pagato, ma che poi non è vero perché mi date il punteggio per la graduatoria”.
“Per lei va bene?”
“Certo,  non sono choosy”.
“Buongiorno vorrei fare l’ingegnere delle telecomunicazioni”.
“Ha 5 anni di esperienza?”
“Veramente ne ho 3 fatti all’estero più il master”.
“Bene, sa come funziona?”
“Si certo, faccio 36 ore settimanali divise in turni a vostro piacere per 500€ al mese e se un mio collega ha qualche problema cerco di aiutarlo perché il call center è una famiglia.
“Per lei va bene?”
“Certo, non sono choosy”.
“Buongiorno vorrei fare l’operaio specializzato”.
“Ma lei è preparato?”
“Si, ho un diploma e un corso di specializzazione”.
“Bene, sa come funziona?”
“Si certo, faccio 50 ore settimanali a 700€ al mese con una pausa di mezz’ora e se ho un infortunio sul lavoro non posso dire dove me lo sono fatto altrimenti chiudete e non c’è più neanche questo lavoro”. 
“Per lei va bene?”
“Certo, non sono choosy”.
“Salve vorrei fare il Ricercatore all’Università”.
“Ma lei è preparato?”
“Poco, però mio padre è il professor..”
“Non si preoccupi ho capito, non siamo choosy e per noi va bene”.
“Salve vorrei fare il Consigliere Regionale”.
“Ma è preparato?”
“Non tanto, ma mio padre è…”
“Tranquillo entri pure, non siamo choosy.E poi così si guarda intorno e magari trova anche altro”.
“Salve vorrei fare il Direttore dell’Agenzia per le Varie ed Eventuali”.
“Ma lei è preparato?”
“Quanto basta perché il partito…”
“Ho capito, va bene così, non siamo choosy”.
“Papà, ma che significa choosy?”
“Niente di importante è un sogno, dormi tranquillo che da noi queste cose non succedono perché il nostro è un paese fatto da signori”.
“Quali signori?”
“Signor Prefetto, signor Ministro, signor Direttore…”