Il fatto degli autobus a Napoli

“Papà, ma dove sei stato tutto questo tempo?”
“Sapessi…pure in ospedale”.
“E che successo?”
“Mi hanno picchiato”.
“E perché?”
“Perché volevo fare la mia parte”.
“Che significa?”
“Stamattina ho aspettato più di un’ora alla fermata, poi per caso ho scoperto su facebook che gli autobus non sarebbero passati
“E perché?”
“Perché non c’era la benzina”.
E tu non lo sapevi?”
“Nessuno lo sapeva. Solo quelli che si sono collegati presto a fecebook. 
“E perché?”
“Perché hanno pensato bene di diffondere la notizia sul social network più famoso”.
“E non la potevi comprare tu la benzina?”
“Certo. Infatti ho preso una bottiglia di coca-cola vuota e sono andato dal benzinaio per riempirla, dopodiché mi sono diretto allo stazionamento”.
“E poi è partito l’autobus?”
“Veramente quando mi hanno visto arrivare con quella bottiglia piena di benzina hanno chiamato la polizia”.
“E perché?”
“Io ho cercato di spiegare che anche altri amici di fermata stavano arrivando con i rifornimenti, ma la polizia non ha voluto sentire ragioni e mi ha fermato”.
“E tu che hai fatto?”
“Ho sprecato 3,50€ di benzina che avevo comprato e mi sono pure dovuto sdraiare a terra”.
“E che è successo?”
“La polizia mi ha messo le manette e poi ho avuto anche uno schiaffone”.
“Ti sei fatto male?”
“Un poco, però mi sono più dispiaciuto del fatto che mi hanno frainteso. Io volevo aiutare gli autobus a partire, mica dargli fuoco?”
“E non sei andato a lavoro?”
“Proprio no, però all’ospedale ho conosciuto un sacco di gente”.
“Bello”
“Bellissimo. Pensa c’era un signore che è stato ricoverato per assideramento perché, non avendo facebook, non ha letto la notizia e ha aspettato gli autobus tutta la giornata”.
“Waaaa proprio scemo”.
“Si proprio scemi quelli che aspettano gli autobus”.

P.S. Si ringrazia Marco Orlando per il suggerimento