5 cose sulla BOCCA dei bambini

“Papà, perché nella bocca abbiamo i denti e la lingua?”
“Non lo so, siamo nati così”.
“Ma non potevano stare da un’altra parte?”
“Se sono nella bocca ci sarà un motivo”.
“E qual è?”
“Non lo so, ma immagino che se i denti fossero stati sulla pancia sarebbe stato difficile masticare”.
“Io penso che i denti stanno nella bocca per rompere il cibo così poi uno ingoia e tutto va direttamente nella pancia, mentre la lingua serve per parlare e per sentire i sapori”.
“Piero Angela esci da questo corpo. Ma allora se lo sai che me lo domandi a fare”.

A questo punto ho pensato che non potevo non fare alcune considerazioni sulla BOCCA.
1) Quando mi hanno detto che c’è un fase orale nel bambino sono arrossito.
All’inizio dell’avventura di padre ero alle prese con manuali, siti di esperti, blog di mamme e consigli di professionisti, ma un giorno qualcuno mi ha detto che nei bambini c’è una fase orale. Ditemi quello che volete, ma ho immaginato mio figlio alle prese con le più assurde pratiche sessuali orali con la mamma. Mica mi avevano detto che avrebbe messo tutto in bocca per esplorare e conoscere? Bastava usare un linguaggio più semplice e non avrei fantasticato inutilmente. Però secondo me se il bambino soffre del complesso di Edipo nei confronti del padre significa che in fondo in fondo qualche pratica orale di quelle che penso io con la mamma la vorrebbe fare. Mi dite come mai quelli che non vengono allattati al seno da piccoli poi da grandi hanno uno sfrenato bisogno di tette? 

2) Da quella bocca le prime parole.
Mi ricordo di quando mi fermavo a guardare quella boccuccia che fa i primi versi, ad osservare estasiato quelle labbra bagnate di saliva che luccicano come se fossero quella di una star. Non capisci come tanta tenerezza sia stata generata da te, ma proprio per questo ti commuovi. Poi un giorno senti chiamare Papà e poi Mamma ( a dire il vero è quasi sempre il contrario) e pensi che da quella bocca non potevano uscire parole più belle. Ha imparato a usarla finalmente e da quel giorno non smetterà più di chiamarti.

3) Accidenti, lavati quella bocca 
Sarà pure bella la bocca dei bambini, ma le figure di merda che ti fanno fare per quello che riescono a dire sono memorabili. 
Passi da una immagine di purezza delle prime paroline a quella dello scotch sulla bocca. Quello che un genitore deve insegnare al proprio figlio non è tanto parlare, ma quando è il caso di tenere la bocca chiusa. E’ una operazione più difficile che comprende tatto, tempismo e furbizia. Comunque questi insegnamenti partono sempre dopo quella volta che, in maniera inopportuna, il bambino ha ripetuto a casa di amici la parola cazzo o simili.
Le ricordo tutte le frasi di scusa: “Ma da chi l’avresti sentita mai questa parolaccia? Cattivone, vai subito a lavarti la bocca”. 
In effetti i bambini da chi le sentono queste parolacce? Vuoi vedere che sarà questa cazzo di scuola?

4) Ti sta guardando “mocc, mocc“.
Se tuo figlio ti sta guardando in bocca non è perché fa il dentista, ma perché vuole vedere quello che fai. Sei il suo mito e guardandoti in questo modo prova a imitare il tuo comportamento. E’ bello sapere che mio figlio a volte mi guarda “mocc mocc“, pende dalla mie labbra perché sto spiegando una cosa o perché è affascinato da quello che faccio. Certo che abbiamo proprio una bella responsabilità. Spero che dalla mia bocca non esca un cattivo odore perché preferisco l’ammirazione che il disgusto.

5) A bocca chiusa
Impara tutte le parole del mondo, mischiale nella tua bocca e usale per farla innamorare, per convincere gli altri, per denunciare una ingiustizia, per affascinare chi ti ascolta, per pregare Dio, per urlare.
Se qualcuno un giorno vorrà zittirti, a papà, sappi però che si può comunicare anche a bocca chiusa.
Daniele Silvestri ha scritto: io non mi fermo, scusa, canto pure a bocca chiusa