#Libriamoci…si parte
“Bambini, quali sono i vostri sogni?”
“Io voglio fare l’archeologo”, “Io il militare”, “Io fare un viaggio sulla luna”.
“Direi tutti sogni che vi siete scelti o qualcuno vi è stato imposto?”
“No, l’ho scelto io”.
“E ora ditemi quali sono le persone che amate”.
“Io la mamma e il papà”, “Io mio fratello”, “Io i miei nonni”.
“Bene. Ma per caso amate qualcuno che non volete?”
“No, come si fa?”
“Infatti non si può amare qualcuno se non vogliamo”.
“Ma che c’entrano queste domande con i libri che ci devi leggere?”
“Era solo per dirvi che…”
… Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo “amare’… il verbo “sognare”… Naturalmente si può sempre provare. Dai, forza: “Amami!” “Sogna!” “Leggi!” “Leggi! Ma insomma, leggi, diamine, ti ordino di leggere!” “Sali in camera tua e leggi!”
Risultato? Niente”. (da Come un Romanzo di Daniel Pennac)
E’ andata su per giù così’ stamattina nella prima e seconda classe del 1° Circolo “G.Rodari” di San Giorgio a Cremano (Napoli)
E’ il giorno dell’iniziativa Libriamoci e sono stato a scuola per leggere ai bambini alcune storie.
Che emozione vedere i miei figli elettrizzati per la presenza del papà in classe, che bello poter raccontare a tutti che esiste La macchina per fare i compiti e Le avventure del vecchio marinaio (da Fiabe lunghe un sorriso di G.Rodari), ma soprattutto provare a far scoprire il gusto delle parole nascoste in un libro. Quelle parole che ci aprono porte magiche, che ci fanno incontrare personaggi bizzarri e che ci catapultano in mondi lontani.
I bambini sono curiosi, fanno domande, vogliono toccare e così li ho accontentati perché il libro ha bisogno anche di tutto questo per essere letto.
Viva quelli che sognano, viva quelli che amano e viva quelli che leggono.