Il profumo di un ricordo

“Papà, perché teniamo sempre la pianta di basilico sul balcone?”.basilico-pomodoro-fanno-bene

“Per ricordo”.

“Ma non serve per cucinare?”

“In effetti è una pianta aromatica che può essere utilizzata in diversi piatti”.

“Allora è una pianta da mangiare”.

“Sì, ma per me è soprattutto un ricordo dell’infanzia“.

“Ho capito, lo mangiavi quando eri piccolo”.

“Non proprio. Mi ricorda una cosa bella di quando avevo la tua età”.

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“E cosa?”

“Ogni fine estate, in campagna dai nonni, c’era l’usanza di fare i pomodori. A quintali venivano lavati, cotti e passati. Eravamo circa dodici cugini, compresi tra i 4 e i 14 anni, a partecipare a questa festa. Sì, perché per noi era una gioia stare tutti insieme e darsi da fare. Ognuno aveva un compito: c’era chi lavava le bottiglie, chi aiutava ad alzare pesi, chi riempiva usando un vecchio imbuto le bottiglie di birra o di succhi di frutta e chi, come me, metteva il basilico all’inizio e alla fine del processo. Eravamo sporchi e contenti, pieni di semi dei pomodori ovunque. A metà mattinata c’era lo spuntino con pane e mortadella (o prosciutto crudo) e a pranzo lo spaghetto con quel pomodoro che lo potevi bere. Il pomeriggio iniziava la conta delle bottiglie nelle cassette di legno e poi la sistemazione nei fusti per essere bollite. Era il passaggio più difficile perché solo un adulto poteva farlo. Come un esperto giocatore di tetris aggiustava le bottiglie in modo che non si rompessero e che tutti gli spazi fossero occupati. Prima che la mia famiglia facesse uso di strumenti moderni come grossi bruciatori alimentati da bombole di gas, l’acqua negli enormi fusti dove c’erano le bottiglie veniva fatta bollire con un fuoco artigianale fatto da legno di ogni specie. E anche quello era un bel gioco perché andavamo in cerca di tutto quello che poteva essere bruciato fino a che quella brace non serviva per arrostire le spighe, spuntino pomeridiano per tutti. Prima della sera tutto ritornava in ordine e solo l’indomani ci sarebbe stata la conta di quante bottiglie si fossero rotte. Non so come avvenisse la divisione, tra tutte le famiglie, per quello che era stato prodotto. Di sicuro a casa nostra il pomodoro, passato o pelato, non è mai mancato…e neanche il basilico”.

“Papà, ma noi non li mettiamo i pomodori nelle bottiglie?”bidoni

“No, compriamo quelli già fatti”.

“E io come faccio a ricordami?”

Una domanda ben posta mi mette sempre in agitazione ed è per questo che penso spesso a quale possa essere il profumo che da grande mio figlio assocerà ad un piacevole ricordo della sua famiglia. Ogni attimo trascorso insieme a fare qualcosa può essere quello giusto per creare il ricordo di un profumo, per ricordare il profumo di un momento e soprattutto per non dimenticare che odore abbia la sua famiglia.

Tu hai un ricordo legato ad un profumo?

P.S. Mio figlio, DA1, è allergico al pomodoro e non vuole sentire l’odore neanche lontanamente. Casi della vita.