Preghiera di un papà (e tu a quale santo sei devoto?)
“Scusa, a papà, ma cosa è successo che stai con la testa tra i cuscini del divano e il culo per aria?”
“Mmmmm”.
“Fammi capire cosa è successo che vediamo come risolvere la questione”.
“Mmmmm”.
“Se non parli come faccio a sapere qual è il problema. Guarda che c’è sempre una soluzione per cui spiegami cosa ti infastidisce”.
“Mmmmm”.
“Va bene, vorrà dire che parlerò con tuo fratello”.
“Mmmmm”.
“Fratello di quello che emette versi da mucca arrabbiata mi dici, invece, tu perché stai piangendo?”
“Ahaaaaaa”.
“Ti ho solo chiesto il motivo delle lacrime. Se c’è qualche problema lo risolviamo a papà”.
“Ahaaaaa”.
“Se ti arrabbi questo non mi chiarisce niente. Forse non riesci a fare qualcosa che ti ha dato la maestra per casa? Forse sei stanco? Forse…”
“Ahaaaaa”.
A Napoli c’è un detto che dice: “O figlio muto a mamma ‘o ‘ntende” che vuol dire che una mamma capisce anche un figlio muto.
Ora visto che io non sono una mamma, ma ho necessità di capire cosa passa per la testa ai miei figli maschi, magari vale il detto: “O figlio muto ‘o pat chiede aiuto“.
Essendo io un papà e non avendo quelle migliaia di qualità che ha una mamma, tra cui l’interpretazione dei versi di un figlio, mi domando a quale santo debba votarmi.
Ho pregato Sant’Alfio, patrono dei muti, ma non mi ha risposto ( e qui c’è anche una sottile ironia) per cui ho pensato di rivolgere le preghiere a San Francesco di Sales che è il patrono dei sordi in modo da rendermi tale non appena i miei figli mi faranno una richiesta.
Vi farò sapere, intanto se avete suggerimenti sono tutto orecchi (sempre a proposito di sordi)