Un calcio nelle palle

“Bello di papà, ma mi vuoi spiegare perché non vuoi tornare in piscina? Ormai è passato un anno”.3448-000095

“Papà, perché io stavo sott’acqua facendo un esercizio e un bambino mi ha tenuto sotto con la testa”.

“Ho capito, ma è andato tutto bene perché tu hai molto fiato e sei un vero pesciolino”.

“E se succede un’altra volta?”

“Calcio nella palle a papà”.

Io lo so che non si deve dire una cosa del genere, lo so che bisogna suggerire di rivolgersi all’istruttore, ma è un anno che mio figlio ne parla e quindi la conclusione è che lui sia terrorizzato da quell’episodio.

Quando qualche volta i miei figli giocano alla lotta e si mettono il cuscino in faccia divento pazzo. Li rimprovero perché ci sono cose che neanche per gioco si fanno, come anche quella di utilizzare corde e lacci. Certo i giochi dei bambini a volte sono davvero imprevedibili e per questo occorre essere sempre vigili. Diciamo la verità:sono i bambini ad essere pericolosi. Il confine tra ciò che è un gioco e ciò che è pericoloso può essere a volte molto sottile.

Poiché non si può essere sempre vigili occorre educare pian piano i nostri figli sul fatto che alcune cose proprio non si fanno perché l’amichetto o il fratellino potrebbero spaventarsi.

Io, personalmente, odio l’altalena perché da piccolo mio cugino mi ha spinto facendomi cadere sotto mentre oscillava. Per qualche momento non riuscivo a respirare, è stato terribile. E’ passato un bel po’ di tempo, ma me lo ricordo ancora.

La rabbia più grande non è tanto quello che sarebbe potuto accadere a mio figlio, ma il fatto che non voglia andare in piscina nonostante gli piaccia molto. Ogni volta che ne riparliamo avrei voglia di dire a quel bambino: Se ti rivedo fare una cosa del genere ti faccio cadere le manine”.

A pensarci bene però il problema non è quel bambino perché sistemato lui ce ne potrebbero essere altri dieci pronti a fare uno scherzo del genere. Non serve neanche mettere un cartello in piscina dove si vieta tale pratica e si suggerisce ai genitori di ricordarlo ai propri figli. 

Occorre che mio figlio superi questa paura, occorre che impari a difendersi per non restare sott’acqua. Ogni tanto, nella vita, occorre darlo un calcio nelle palle. Ecco l’ho detto!