Come fare pace con tuo figlio

Oggi ho scritto una lettera a mio figlio. Microsoft Partners in Learning

E’ una lettera di scuse 

Perché?

Perché mi sono molto arrabbiato con lui stamattina. 

Se ci ripenso non so quale sia stato il vero motivo per cui ad un certo punto si è impuntato sul divano.

  • Non voleva andare a scuola?
  • Non voleva quella merenda, ma un’altra?
  • Voleva continuare a saltare sul lettone?
  • Voleva una t-shirt blu cobalto anziché una blu mare? 
  • Ho controllato anche i compiti, li aveva fatti.
  • Forse era perché gli ho dato a colazione una sola cosa mentre lui ne voleva due? 

Sono uscito pure fuori al balcone per vedere se il grado di umidità rispetto ad ieri fosse cambiato di molto. A volte questo lo fa svegliare di cattivo umore e quindi la giornata è finita prima ancora di iniziare. 

Mi fermo perché c’è il rischio che ripensando a queste cose ora mi innervosisca di nuovo. 

Si è vestito piangendo ed è sceso da casa piangendo, è entrato in macchina singhiozzando, ma non mi ha intenerito. Non abbiamo parlato per tutto il tragitto e quando siamo scesi dall’auto non ha detto una parola. 

E’ stato lui a darmi la mano quando abbiamo attraversato la strada. Io forse non gliela avrei data, mi bastava sapere che era di fianco e che non correva nessun pericolo nel camminare verso il marciapiede. 

Quella stretta mi ha fatto dire una sola cosa: “Guarda che se vuoi qualcosa o se vuoi essere accompagnato da me a scuola basta che me lo chiedi. Ci sono alcune mattine che lo posso fare”. 

Non so se il motivo del suo capriccio fosse questo, non so neanche se è un capriccio. 

Il fatto è che oggi la giornata è iniziata male. Ora mi fa male la schiena, mi sento in colpa, e mi tirano anche i muscoli del collo. 

Stasera torno tardi a casa e ho pensato che a Dario avrebbe fatto piacere sapere che gli voglio bene. Ha 6 anni e mezzo, questa cosa la deve tenere sempre presente anche quando mi arrabbio con lui. 

Gli ho scritto una lettera, mi sono impegnato a scrivere in bella grafia in modo che non facesse fatica a leggere. Speriamo che gli faccia piacere e non dica che in corsivo lui non riesce a leggere perché altrimenti…