La Domenica, il calcio e il senso di colpa.

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Ieri mattina, spinto dallo spirito del padre modello della Domenica, ho deciso di portare i miei due figli in un parco nuovo a giocare. 

MPS mi ha mandato un messaggio dicendo che erano felicissimi di uscire da soli con me perché la Domenica bisogna giocare tutto il giorno. Ecco cosa significa per un bambino “ricordati di santificare le feste”. 

Il nuovo parco si trova in direzione del Vesuvio e da lì c’è una vista spettacolare su tutto il golfo. Ieri poi l’aria era pulitissima e si riuscivano a vedere i contorni della collina di Posillipo. DA 1 ha detto che era bellissimo. 

Entriamo nel parco col nostro pallone di cuoio degli Europei, fieri di mostrarlo a tutti gli altri bambini presenti che con il loro rosso Super Santos erano già lì a giocare. 

Ci organizziamo in un angolo dove non c’è nessuno, io vado in porta e gli Holly e Benji di periferia iniziano a farmi qualche tiro. 

Ci diamo il cambio, DA1 in porta e io e DA2 iniziamo a scartare: primo dribbling riuscito, secondo tiro fuori, tunnel mancato, rasoterra, goal. 

Per una decina di minuti l’aria fresca di questi giorni ci asciuga il sudore e il sole ci fa produrre quintali di vitamina D (sempre con la D per restare in tema). 

Che cosa può chiedere di più un padre se non vedere la gioia sul volto dei figli? 

DA2 continua a tentare un dribbling, ma questa volta rubo la palla, mi smarco e tiro. 

Nel momento esatto in cui il pallone di cuoio si stacca dal mio piede vedo la mano sinistra di DA1 aprirsi per fermare il tiro. E’ un fermo immagina che resterà per sempre impresso nella mia mente. 

La parata è perfetta, il pallone viene deviato di lato, ma il polso cede e fa crack!

E’ passato solo qualche mese dall’ingessatura di tutta la gamba destra di DA1, ora per tre settimane dovrà invece restare immobile dall’ascella alle dita della mano. E in ospedale abbiamo incontrato anche lo stesso dottore dell’altra volta che ha suggerito la lettura come sport. 

Datemi un cazzo di spigolo per sbatterci la testa per tre settimane.

P.S. Il Super Santos non tradisce mai: leggero, economico e per tutte le generazioni.