I libri per bambini: che bella invenzione

“Ho portato un libro, a papà, che fa proprio per te. Si chiama Eugenio l’inventore“.Eugenio l'inventore GIUNTI edizione

“Pure il nonno dice che sono un inventore”.

“Infatti su questa cosa hai preso da lui”.

“Però il nonno aggiusta anche un sacco di cose”.

“Stasera la leggiamo così vediamo cosa è capace di fare Eugenio”

“Papà, questo libro lo voglio leggere da solo”.

“Ma così ci mettiamo una vita”.

“Io però vado in prima elementare e so leggere”.

“Hai ragione, allora inizia”.

Fino a qualche tempo eravamo io ed MPS a leggere le storie ai nostri bambini. 

Ora è davvero strano vederli tuffarsi, da soli, in una lettura.

Certo un libro intero è una cosa faticosa, ma questa volta lo sforzo di DA1, per mostrarci che ce l’avrebbe fatta, è stato notevole.

Misurarsi con se stesso e vedere fino a dove sarebbe arrivato a leggere è stata una dura prova.Mo te lo spiego..Eugenio l'inventore

In genere i bambini costruiscono questi giochi di forza con capricci o atteggiamenti strani che ti portano all’esasperazione.

Questa volta ci è andata bene perché si è trattato di un esercizio multiplo: da un lato la voglia di sentirsi grande, dall’altro la lettura spontanea e non dettata da compiti scolastici, dall’altro ancora il frenare l’istinto di abbandonare subito e correre a giocare con il fratello. Una gran bella invenzione i libri.

“Papà, mi sono stancato”.

“Guarda che il libro mica si deve leggere tutto in una volta. Puoi anche continuare domani”.

“Ma io voglio sapere come finisce perché Eugenio deve costruire l’analizzatore di Baby Sitter per Matilde”.

“Bella invenzione. Tu invece perché non inventi l’analizzatore di amici così sai sempre qual è quello giusto”.

“E come si fa?”

“Non saprei, chiediamo al nonno, che se avrà genio* qualcosa di sicuro inventerà”.

 

*avere genio, a Napoli, significa avere voglia. E quando abbiamo voglia siamo davvero dei geni.

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